Dio non ha la barba di Gianluca Ferrara introduzione di Alex Zanotelli

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Descrizione

Il titolo di questo libro “Dio non ha la barba” vuole esprimere principalmente due concetti: il primo è che Dio esiste.
Noi non siamo soli, abbandonati su questo piccolo pianeta circondato dall’infinito. Dio, ci è sempre vicino e l’unico linguaggio con il quale possiamo interagire con lui è l’amore. Un amore senza condizioni, un amore che ci lascia liberi, infatti se Dio si manifestasse, si imponesse con la sua presenza, noi non saremmo liberi di credere in lui.

Seconda riflessione che emerge dal titolo del libro è che il Dio che ci ha generato non è quello che alcuni di noi abbiamo creato e che molti di noi credono sia.
Il Dio senza barba è il Dio dei poveri, dei semplici, dei deboli, di chi soffre perché schiacciato dalla prepotenza dei potenti, dalla loro arroganza, dal loro egoismo che li acceca a tal punto da non vedere i volti dei crocifissi del terzo mondo.

Il Dio senza barba è un Dio umile e scandaloso che si contrappone al Dio potente e a capo di eserciti. Il vero Dio è scandaloso perché ha permesso di farsi uccidere in croce dall’uomo per donargli la consapevolezza che conduce alla libertà.

Il Dio con la barba ha fatto crescere intere generazioni nella paura, nella convinzione che il sesso,che è uno strumento di amore e di gioia, sia necessariamente un argomento imbarazzante e vergognoso. Un Dio poliziotto sempre pronto a sbatterci in galera per aver violato leggi sacre in realtà imposte per convenienza dai potenti, dal “genere maschile” che da sempre ha gestito il potere. Infatti, guarda caso, il Dio con la barba è un Dio maschilista che con il suo indice tocca quello di Adamo e non quello di Eva. Un Dio che va in collera se una donna non va contro la sua natura, se non rinnega la sua femminilità coprendosi con il burca.

Il problema è, come ha notato padre Alex Zanotelli nella sua introduzione, è che tante persone sempre di più rigettano questa idea di Dio il che sta determinando un mondo orientato solo all’imminenza.

Ma “Dio non ha la barba” non è solo questo, vuole anche essere un dimesso sprone per porci una domanda che non è quella solita: <<Che cosa ci guadagno?>> ma: <<So amare?>>. Ed è importante farsi questa domanda, perché l’amore genera carità e la carità la pace. Al contrario l’egoismo ci conduce alla sopraffazione che inevitabilmente ci porta alla divisione.

“Dio non ha la barba” vuole essere un momento di riflessione, specie per i più giovani, un’opposizione a questo sistema che ci vuole tutti uguali e non pensanti, indirizzati solo a diventare degli obbedienti consumatori che desiderano sempre di più.

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